
in caso di cose da dire all’autore: malosmannaja@libero.it
Il blog della defunta lib(e)reria "www.copylefteratura.org"
Se il mondo fosse un enorme centro commerciale, l’arte non esisterebbe.
un nuovo racconto su Neobar
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(in caso di cose da dire all’autore: malosmannaja@libero.it)
racconti da un futuro distopico
Con sobria e misurata empatia.
Il presidente della Banca Cosmica Elitaria si schiarì la voce a reti unificate. Poi, con sobria e misurata empatia, calzò sul volto una maschera di dolore e strinse in un abbraccio virtuale i popoli dell’Unione Euniversale, stremati da decenni di gravose imposte e di tagli al bilancio planetario. Continua a leggere “Con sobria e misurata empatia.”
E’ liberamente scaricabile l’e-book dei racconti scritti e sparsi in giro per il mondo negli ultimi 3 anni.
“Guardare l’ontano” – raccolta di racconti 2016-2018, malos mannaja
Negli Stati Uniti ogni giorno circa 90 americani muoiono per overdose da eroina.
In Italia ogni giorno circa 1500 nuovi poveri assoluti o relativi vanno ad aggiungersi agli oltre 13 milioni di italiani poveri (tra assoluti e relativi) contati dall’ISTAT nel 2016.
Esiste una qualche relazione tra i due eventi?
Chi può dirlo… Di certo c’è solo che stavolta ci ho messo la faccia.
: )))
Buona visione e un grazie di cuore agli amici di Copylefteratura che hanno collaborato.
il disagio della tecnologia 3
Alfio, settantasei anni portati male, ha appena seppellito in giardino il vecchissimo TVcolor morto due giorni prima ed estratto il nuovo televisore ultra HD dal suo utero di cartone e polistirolo. Prima di adagiarlo con dolcezza sul divano color grigio topo, s’incanta ad ammirare i brevi arcobaleni che spuntano e affondano nel buio traslucido dello schermo, causati dallo specchiarsi delle luci del lampadario.
Tuttavia, un attimo prima che la moglie lo richiami all’ordine, si riscuote.
– Ok, ok, non dire niente Gina… so cosa pensi: che non riesco a farlo funzionare. Vedrai, invece…
La moglie continua a sorvegliarlo con sguardo quasi divertito: a soffermarsi sui tratti del volto si intuisce che accenna un sorriso. Alfio armeggia con il cacciavite. Dopo dieci minuti, nonostante cataratta e dita artrosiche, le vitine sono infilate al posto giusto, la base è saldamente unita allo schermo e il televisore s’erge impettito in tutta la sua maestosa eleganza sopra la madia tarlata.
Continua a leggere “il disagio della tecnologia”
Neolitico.
– Un cordiale buonasera dal vostro Paolo Angela. Siamo collegati in diretta con la Val Camonica dove sta per essere portato alla luce un incredibile ritrovamento destinato a rivoluzionare le nostre conoscenze sull’evoluzione della specie umana.
L’inviato è alquanto eccitato: gesticola senza posa, spertica le sopracciglia enfatizzando la mimica del volto e spreme la voce verso tonalità sempre più acute. Sullo sfondo, una dozzina tra uomini e donne in tuta bianca s’accalcano brulicanti rincorrendosi dentro e fuori l’area di scavo, segnata da una lunga rete di plastica arancione.
– Come potete vedere, alle mie spalle c’è grande fermento. Gli scienziati ritengono che quelli rinvenuti nella caverna crollata di Pizzo Badile siano i resti umani meglio conservati mai ritrovati risalenti al periodo Neolitico. Continua a leggere “Neolitico”
Marco.net irrompe in presidenza col volto livido da emoticon furioso.
– Non ne posso più – strepita mordendo le ultime sillabe.
Il preside solleva gli occhi dal monitor quel tanto che basta per linkare allo sguardo un’immagine di biasimo.
– Si calmi… sta esagerando.
L’insegnante di sostegno inspira a fondo l’aria densa di nicotina e crolla a sedere sullo scranno in ecopelle, davanti alla scrivania in acrilico nobilitato.
– Guardi! – sventola l’iPhone davanti al naso del preside – se non è cyberbullismo questo!
Nella foto, un ragazzino usa il cellulare a mo’ di clava schiantandolo in testa a un compagno.
– Caro Marco.net, la sua dedizione è encomiabile, ma l’uso del telefonino secondo le modalità in oggetto, non configura un’aggressione mediata tecnologicamente. Quindi la prego di tornare al lavoro.
L’insegnante vacilla, incredulo.
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La discarica delle speranze rotte
1. L’arrivo.
Il cumulo d’illusioni specchiava giochi di luce iridescenti nel sole abulico d’un Aprile qualunque. Per una peculiare interferenza sinestesica, il caleidoscopio di colori era tanto affascinante da coprire il tanfo di putredine che ristagnava tutt’intorno. Insieme all’ispettore finanziario, sostai davanti alla discarica per qualche attimo, stordito dagli echi abbacinanti del miraggio: speranze rotte, chimere accartocciate, lamiere di sogni, attese in avanzato stato di decomposizione, auspici arrugginiti… milioni di miliardi di astrazioni consistenti, una montagna che quasi pareva toccare il cielo con un dito.
– Qualcosa non ha funzionato come doveva, nella raccolta differenziata – mi azzardai a commentare, parlando a bocca aperta.
– In che senso dottore? – chiese l’ispettore senza staccare gli occhi dal tablet.
– Beh… voglio dire… un’attesa non è una chimera e non è lecito riciclarle nello stesso modo. Spero che si tratti di casi isolati e che il sistema si renda conto che ciò potrebbe avere ricadute molto negative sulla salute psicofisica della popolazione.
L’ispettore sorrise in modo ambiguo, lasciando cadere nel vuoto il mio auspicio. Un lieve smottamento nella montagna di rifiuti richiamò la mia attenzione e per un attimo mi parve di vederlo giacere vicino all’orizzonte, accatastato insieme a tanti altri. Continua a leggere “La discarica delle speranze rotte”
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Di recente, il parlamento europeo ha introdotto una nuova regola procedurale nella quale al punto 5 e 6 si legge:
5. “Il presidente può decidere di interrompere la trasmissione in diretta televisiva della seduta in caso di linguaggio o comportamento diffamatorio, razzista o xenofobo di un membro del parlamento”
6. “Il presidente può decidere di cancellare dalla registrazione audiovisiva della seduta quelle parti di discorso di un membro del parlamento che contengano linguaggio diffamatorio, razzista o xenofobo. La decisione avrà effetto immediato. Sarà però soggetta a conferma da parte del Bureau entro quattro settimane, o, se il Boureau non si riunisse in quel periodo, in occasione del successivo incontro.”
Una norma senza dubbio dettata da sentimenti di civiltà, fratellanza e amore universale, tesa a tutelare i *diritti fondamentali della persona* che, com’è noto, le istituzioni europee, fondate su principi ultraliberisti, non solo hanno molto a cuore, ma antepongono alle logiche economiciste che ne ispirano il funzionamento.
In linea con tale alto senso umanitario, Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’eurogruppo olandese ha affermato che “durante la crisi i paesi del Nord hanno mostrato solidarietà con le nazioni del Sud in crisi. Come socialdemocratico, attribuisco un’importanza eccezionale alla solidarietà, ma ci sono anche dei doveri. Non si possono spendere tutti i soldi in alcol o donne e poi chiedere aiuto.” Questa affermazione, ovviamente, non è diffamatoria, razzista o xenofoba. Continua a leggere “Diffamazione, razzismo e xenofobia”
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