mani non sorvegliate e fenomeni “naturali”

gramsci

“Dei fatti maturano nell’ombra, perché mani non sorvegliate da nessun controllo tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora. I destini di un’epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati di piccoli gruppi attivi, e la massa dei cittadini ignora. Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare, ma la tela tessuta nell’ombra arriva a compimento, e allora sembra che la fatalità travolga tutto e tutti, che la storia (o la crisi economica) non sia che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo, chi indifferente. E alcuni piagnucolano pietosamente, altri ridono beffardi, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno, o pochi, si domandano: se avessi anch’io fatto il mio dovere di uomo, se avessi cercato di far valere la mia voce, il mio parere, la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?”

(L’indifferenza, 26 agosto 1916; p. 141, Antonio Gramsci).

 

Neolitico

neolithic
Neolitico.

– Un cordiale buonasera dal vostro Paolo Angela. Siamo collegati in diretta con la Val Camonica dove sta per essere portato alla luce un incredibile ritrovamento destinato a rivoluzionare le nostre conoscenze sull’evoluzione della specie umana.
L’inviato è alquanto eccitato: gesticola senza posa, spertica le sopracciglia enfatizzando la mimica del volto e spreme la voce verso tonalità sempre più acute. Sullo sfondo, una dozzina tra uomini e donne in tuta bianca s’accalcano brulicanti rincorrendosi dentro e fuori l’area di scavo, segnata da una lunga rete di plastica arancione.
– Come potete vedere, alle mie spalle c’è grande fermento. Gli scienziati ritengono che quelli rinvenuti nella caverna crollata di Pizzo Badile siano i resti umani meglio conservati mai ritrovati risalenti al periodo Neolitico. Continua a leggere “Neolitico”

Leggere pesanti

vertigine d'ingorgo2

I. Io sono.

Vago per strada in attesa che qualche persona chiami ad alta voce un nome. E quando quel nome è Andrea, mi giro.

Io sono Andrea, e più d’una volta dietro casa mia ho provato a dire ad alta voce “fosso!” ad un canale di scolo che s’ostinava a darmi le spalle. Lui però rimane lì, senza girarsi, come se non ci fossi. Resta invaginato nel terreno a ristagnare acque reflue e raganelle piene di pesticidi esondati dai campi limitrofi. Continua a leggere “Leggere pesanti”