pausa/paura/pausa

impiccata palloncino

 

pausa/paura/pausa 

in questo mondo
– “hai visto quello?”
rincorrere la fine dicitura
è un attimo
(morte d’inciampo)

teso l’orecchio al vento
. transito .
. ansimante .
ed ecco l’eco che si spegne
) ronzio di sottofondo (
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il disagio della tecnologia

qualche mese fa, ispirato da Morena Fanti e dal suo gioco letterario a tema, il cui tema era per l’appunto “il disagio della tecnologia” ho scritto tre racconti.
il primo, “il disagio della tecnologia 1” è stato pubblicato qui due mesi fa.
il secondo, “il disagio della tecnologia 2″ è stato pubblicato su Neobar.
il terzo, “il disagio della tecnologia 3” ha partecipato al suddetto gioco letterario. per chi avesse piacere di leggerlo, è qui di seguito.

disagio della tecnologia 3 

 

il disagio della tecnologia 3

Alfio, settantasei anni portati male, ha appena seppellito in giardino il vecchissimo TVcolor morto due giorni prima ed estratto il nuovo televisore ultra HD dal suo utero di cartone e polistirolo. Prima di adagiarlo con dolcezza sul divano color grigio topo, s’incanta ad ammirare i brevi arcobaleni che spuntano e affondano nel buio traslucido dello schermo, causati dallo specchiarsi delle luci del lampadario.
Tuttavia, un attimo prima che la moglie lo richiami all’ordine, si riscuote.
– Ok, ok, non dire niente Gina… so cosa pensi: che non riesco a farlo funzionare. Vedrai, invece…
La moglie continua a sorvegliarlo con sguardo quasi divertito: a soffermarsi sui tratti del volto si intuisce che accenna un sorriso. Alfio armeggia con il cacciavite. Dopo dieci minuti, nonostante cataratta e dita artrosiche, le vitine sono infilate al posto giusto, la base è saldamente unita allo schermo e il televisore s’erge impettito in tutta la sua maestosa eleganza sopra la madia tarlata.
Continua a leggere “il disagio della tecnologia”

Certe rotte in diagonale

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Certe rotte in diagonale

 

Chiudo il video-tutorial e sibilo rabbioso: mai in sedia a rotelle. La lampada da tavolo, mostrando illuminata lungimiranza, finge di non prestarmi ascolto, ma scuote il capo sconsolata non appena mi aggrappo al bordo della scrivania per replicare al messaggio di Giulia. Grande invenzione Feisbuk: anche col corpo rattrappito posso puntare belle ragazze e recitare la parte dell’uomo distinto e raffinato benché mi lavi solo una volta a settimana, se viene l’oss del comune. Mi annuso le ascelle: sarà il sudore da stress per la storia della carrozzina, ma oggi puzzo molto più del solito. Digito “ti amo: due parole per dirlo, due giorni per spiegarlo, una vita in due per dimostrarlo” e nel frattempo provo a scoreggiare, curioso di vedere che succede. Incredibile… se non l’avessi verificato di persona non ci crederei: il tanfo nella stanza si riduce, diluendosi col peto. Continua a leggere “Certe rotte in diagonale”

La falla

 

melma e cassetta

Sbrighiamoci a cambiare il mondo:
tra poco inizia la finale di Champions
Marco Tullio Cicerone

La falla.

– Che stai facendo!? – grido da lontano.
– Non vedi?
– Occazzo, sei impazzito o che???!
Marco non risponde. E’ in fondo all’orto e continua a mulinare le braccia, in precario equilibrio su una cassetta da frutta mezza sfasciata. La scena è piuttosto surreale. Per un attimo m’incanto a guardare lo stacco troppo netto tra cassetta e terra nuda: legno bianco, fango scuro… sembra un fotomontaggio mal riuscito al photoshop. M’incammino verso di lui. Continua a leggere “La falla”

Nuova raccolta di racconti nella Biblioteca di Copylefteratura

E’ disponibile nella sezione biblioteca di www.copylefteratura.org la raccolta di racconti “I mutevoli equilibrismi dell’essere” di Pippi Calzerotte, alias Mariella Citterio.

cover

“I mutevoli equilibrismi dell’essere” è una raccolta di racconti piena di storie capaci di prendere per mano il lettore e condurlo in un altrove che è innegabilmente qui. Sembra un gioco di parole, ma è indubbio che la magia dell’affabulazione risieda proprio nel saper innescare quell’alchimia di spazio e tempo, quel vago senso di vertigine che *porta* il lettore ad aprirsi su altre stanze per divenire altro da sé. Ecco: l’autrice di quest’insieme di storie possiede una tale capacità di evocazione mediante la parola che le storie le si raccolgono attorno in cerchio e le “danno ascolto” suonando umane nel senso più ambivalente del termine.

(la recensione continua qui)

Raccontare genetiche

raccontare genetiche
(a Giovanni n.24/06/1940 m.08/04/2013)

– “Raccontami una storia, nonno.”
– “Eh, magari ci riuscissi. Neanche un monaco zen, educato al pensiero disossato, riuscirà mai a raccontartene una sola.”
– “Mmmm… sento puzza di fregatura, nonno. Non è che stai provando a rifilarmi l’ennesima sola?” Continua a leggere “Raccontare genetiche”