NON CI SONO I SOLDI.

chieti

NON CI SONO I SOLDI

Ospedale, reparto di chirurgia, orario visita parenti. Luce fredda. Un vago retrogusto di ammoniaca sale dal pavimento in linoleum verde chiaro. Due medici conversano in piedi, lungo il corridoio vociante.
– “Hai visto? Hanno bloccato pure gli ordini dei farmaci” – ringhia il più basso.
Il collega, magro e allampanato, alza gli occhi al cielo in muta rassegnazione, trovando solo il soffitto scrostato. Nel violento moto di sconforto mimico, la montatura d’oro degli occhiali tondi scivola lungo il naso di un centimetro.
– “Manca solo che ci diano la corrente a giorni alterni” – rincara il medico basso. Continua a leggere “NON CI SONO I SOLDI.”

Dai una pagina facebook a un ignorante e diverrà un opinionista.

non leggere

La più efficace arma di persuasione di massa è l’ignoranza. Difatti, per coerenza e per lealtà verso se stessi, gli ignoranti spesso ignorano di esserlo, da cui il proverbio “l’ignoranza è madre dell’arroganza”. Gli ignoranti non si mettono in discussione, non si documentano, non vanno oltre le prime tre righe di un articolo di approfondimento perché, nonostante qualche minima lacuna, la loro ignoranza è enciclopedica e copre ogni campo dello scibile umano. Forse per questo l’ignoranza è particolarmente frequente tra gli intellettuali (che sanno di sapere) e tra gli attivisti dei partiti politici (che si lasciano sapere).
L’efficacia dell’ignoranza come instrumentum regni si fa ancor più palese se rammentiamo che era già noto agli antichi romani che “l’ignoranza è causa della paura” (Seneca), e la storia ci insegna che la paura è l’altro ingrediente essenziale per la gestione del consenso nel governo dei popoli (si vedano, ad esempio, la paura dei comunisti, del debito pubblico, dei terroristi, dell’inflazione, dei mussulmani o degli immigrati).
Sta a noi, dunque, decidere se voler essere un popolo così ignorante da conoscere meglio le funzioni degli iPhone che i propri diritti o rimboccarci i neuroni e rifiutare di essere il peggior nemico di noi stessi. Continua a leggere “Dai una pagina facebook a un ignorante e diverrà un opinionista.”

La morte ci salverà

“Bisogna saper unire i puntini per giocare al cosa apparirà” – Georges Seurat

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Tagli alla sanità: tasso di mortalità +11% rispetto al 2014 (link)

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INAIL: Morti sul lavoro nel 2015 +16% rispetto al 2014 (link)

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Nel 2011 il FMI aveva lanciato l’allarme: “in Italia la longevità è un rischio sistemico” (link)

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morte pensione

LA SOCIOTECA DI BABELE

difendere nostra cultura

Ringrazio il fotografo free-lance d’assalto J. Mejrinchov per questo eccezionale documento fotografico che dimostra chiaramente che la guerra che stiamo combattendo contro i terroristi e le migrazioni di massa verso il vecchio continente è una guerra di culture.
Amici, compagni, camerati! E’ il momento di essere uniti, di essere forti, di calcare il campo di battaglia per difendere la nostra cultura! Continuiamo a leggere un libro al giorno, a studiare e a laurearci in discipline scientifiche, umanistiche e artistiche, a rielaborale le cognizioni intellettuali acquisite mediante lo studio e l’esperienza, così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della nostra identità, nella consapevolezza di sé, degli altri e delle cose del mondo.
Non lasciamo che orde di terroristi e di migranti assaltino le nostre biblioteche, saccheggino i fondi per l’istruzione, s’approprino dei nostri beni culturali portandosi via il David di Michelangelo, le scoperte della Montalcini, i fumetti di Dylan Dog, la pasta al pesto, le terzine più belle della Divina Commedia, marinai, profeti e balene di Capossela, i dialetti, gli onirismi di Fellini, una trifora di palazzo Chiaramonti…
Cosa aggiungere? Continua a leggere “LA SOCIOTECA DI BABELE”

Eurovinoso rincoglionimento nazionale

00 - Eurovinoso copertina

QUESTO VIDEO CONTIENE DATI E FATTI CONCRETI.

NON metterlo in pausa per leggerli se preferisci credere ai Draghi e alle favole.

Link: Eurovinoso

Archivio Copylefteratura (Biblioteca virtuale)

Cerchio

euro vitruviano

– Stanotte ho sognato il mare: ero nuda in spiaggia e tu tracciavi un cerchio nella sabbia, tutt’intorno.
– Davvero?
– Davvero. Ma non avevo capito subito di essere io al centro, così ti ho chiesto: cosa cerchi?
– E…
– E tu hai fatto il tuo classico sorriso semiserio, quello di quando trovi un doppio senso… e mi hai risposto: “te”. Continua a leggere “Cerchio”

Condominio

condominio banana

Notte.
Fanali, clacson, gas di scarico.
Carlo fila veloce verso casa, zigzagando in mezzo al traffico sulla sua Panda color rosso conto in banca. Vive da sei anni nel condominio grigio a forma di banana in fondo a via Girelli: un trilocale di sessantacinque metri quadri, acquistato con mutuo ventennale. Tre anni fa ha dovuto vendere il garage, avendo perso il posto di lavoro e da allora tira avanti con impieghi estemporanei, soprattutto scaffalando generi di consumo negli ipermercati.
Stasera è fortunato: c’è un posto libero vicino all’ingresso principale dello stabile. Carlo parcheggia e chiude premurosamente lo specchietto lato strada. Appena circumnavigata l’autovettura, la luce d’un lampione trasforma la fiancata dell’utilitaria in palcoscenico, al centro del quale si staglia una cacca secca di piccione, color caffè macchiato freddo. Incredibile… contravvenendo a tutte le leggi della fisica, parrebbe essere caduta descrivendo una traiettoria quasi orizzontale, appena concava in alto. Continua a leggere “Condominio”

Illusionismi di stato (di bisogno)

peluche viscere 2

Illusionismi di stato (di bisogno)

Giovanni suda copiosamente e un po’ gli trema anche la voce mentre porge al rigattiere il numerino elimina-code.

– Buongiorno. Sono qui per mio figlio, Giacomino.

Il rigattiere allo sportello studia sia l’uomo che il ragazzo con fare professionale. Sono due classici esemplari di ceto medio: vestiti in modo dignitoso, ma con la camicia lisa sul colletto e sui polsini. Lo sguardo del padre è vuoto quanto la dispensa in tempi di crisi e l’angolo degli occhi tende al rosso conto in banca: probabile che abbia pianto in silenzio poco prima di accompagnare il figlio al monte dei pegni. Giacomino avrà circa tredici anni e il padre sa che tra qualche mese non potrà più trascinarlo in giro a proprio piacimento: cominceranno i tatuaggi, i piercing, i vaffanculo, la vita parallela su Facebook e gli amplessi con l’interfaccia dell’emulatore xxx-box.

– Buongiorno pure a voi. Come posso esservi utile? Continua a leggere “Illusionismi di stato (di bisogno)”

Potere operaglio asinino.

Quarto Stato di schiavitù

– Hai sentito la telefonata tra Vendola e Archinà?

– Sì.

– Cosa t’ha colpito, più di tutto?

Marco si fa pensieroso, aggrotta la fronte e sospira sconsolato.

– Tutto.

Giuseppe s’incazza.

– Eh, no, bello. Vedo che hanno rincoglionito pure te. Continua a leggere “Potere operaglio asinino.”

5. In anticipo sui tempi

yogurt icante blob rifinita

Ermenegildo contempla il ripiano vuoto, dove solo poche ore prima troneggiavano centinaia di confezioni in offerta di legumi secchi Tac: Non ci vedi più dalla fame? Rifocecillati coi gustosi ceci Tac. Non del tutto convinto – magari è colpa della cataratta – palpa il ripiano in lungo e in largo con lo stesso risultato: niente, nulla, zero assoluto. Per spirito di emulazione, poco più oltre, anche la farina di carruba Fiorito è andata a ruba. Continua a leggere “5. In anticipo sui tempi”